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(Fiction)

Mario Franco Carbone - LO SPAVENTEVOLE DOTTOR SIMAK

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Quella sera, Mary Davies era sola in casa. Suo marito era fuori per lavoro, e lei aveva paura. Aveva paura sia perchÈ la casa si trovava in un luogo molto solitario, sia perchÈ lei era bruna e sulla trentina, proprio il genere di donna che lo strangolatore di Boston prediligeva. La confortava un po' il fatto di trovarsi a migliaia di chilometri da Boston, ma d'altronde lo squartatore di Londra aveva gli stessi gusti in fatto di vittime, e quella casa era molto vicina a Londra.
Mentre era immersa in questi tristi pensieri, la donna udÏ squillare il telefono. SollevÚ la cornetta, ma sentÏ solo il suono di un carillon ed un respiro affannoso. CiÚ la spaventÚ terribilmente, perchÈ lei aveva visto parecchi film del terrore e sapeva che, in quei film, simili telefonate erano sempre annunciatrici di orrendi delitti. TelefonÚ allora alla polizia, ma le fu detto che nella realtý gli assassini di solito non fanno simili scherzetti, che l'uso del carillon non Ë vietato dalla legge e che anche avere l'asma non Ë un reato.
Circa mezz'ora dopo, il telefono squillÚ di nuovo, e Mary si affrettÚ a rispondere.
-Ah! Ah! Ah!- sghignazzÚ una voce maschile -Sono lo squartatore, e sto venendo ad ucciderti! E' inutile che cerchi di telefonare alla polizia, perchÈ ho tagliato i fili del telefono! Ed Ë inutile che cerchi di scappare, perchÈ la tua casa Ë giý stata circondata dalla mia banda! Ah! Ah! Ah!-
La donna passÚ i quattordici minuti successivi a tremare e battere i denti, ma poi le venne in mente una cosa: -Come ha fatto a telefonarmi, se aveva tagliato i fili?- pensÚ. CapÏ allora che l'uomo l'aveva ingannata. CercÚ di chiamare la polizia, ma nel frattempo l'assassino aveva tagliato davvero i fili del telefono.
Mary si vide perduta, ma poco dopo le venne in mente un'altra cosa: ogni squartatore che si rispetti lavora da solo, perciÚ non doveva esserci nessuna banda intorno alla casa. Decise quindi di uscire.
Intanto, il dottor Simak, meglio noto come "lo squartatore di Londra", si aggirava intorno alla casa, aspettando che Mary uscisse.
Appena aprÏ la porta, la donna si vide davanti l'assassino.
-Chi Ë lei?- chiese spaventata.
-Sono il dottor Simak.- disse lui.
-Meno male!- disse lei -Avevo giusto bisogno di un dottore, perchÈ mi sento male.-
-Ma io non sono medico, sono dottore in agraria. E' in casa la signora Davies?-
In quel momento Mary notÚ che l'uomo, oltre ad avere un'aria assai feroce, portava dei guanti neri ed impugnava minacciosamente un rasoio.
CapÏ allora che quello era l'assassino. Egli non l'aveva riconosciuta perchÈ, per lo spavento, i capelli di Mary erano diventati bianchi e lei dimostrava almeno vent'anni in pi˜ di quelli che aveva.
-E' uscita.- disse lei -e adesso vado via anch'io.-
-Allora ucciderÚ te!- disse lo squartatore, brandendo sempre pi˜ minacciosamente il rasoio. Per fortuna, si trattava di un rasoio elettrico.
In quel momento arrivÚ l'ispettore Evans di Scotland Yard, con una decina di agenti. Il dottor Simak fu immediatamente arrestato.
-Quando il sergente mi ha detto della sua telefonata, ho subito capito cosa stava accadendo.- disse l'ispettore.
-Come ha fatto?- chiese Mary.
-Sono anch'io un appassionato di film del terrore.- spiegÚ lui.




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