la pergamena

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(Fiction)

Giovanni Lozzi - A DISPETTO DEL NOME

Il mio è un nome molto famoso. Famoso in tutto il mondo!
Non c'è persona sulla faccia della terra che non lo conosca o che non l'abbia mai sentito nominare.
Se ne sente parlare dovunque, ogni bocca si nutre della sua fama, il suo prestigio affresca ogni parete, la sua dolcezza allieta l'udito ed è la pietra di paragone per tutte le cose più grandi ed eccezionali.
Non c'è stato mai nome più illustre tra le stelle che hanno illuminato il firmamento artistico di ogni tempo, mai musa ispiratrice è stata tanto importante, mai nessuna opera ha avuto autore pił prestigioso e mai diritto è stato più meritato!
Non altrettanto clamore suscita il mio viso, non un accenno, un riconoscimento, nessuna attenzione ha mai avuto così poca importanza. La mia immagine si contorce tra le asfissianti spire della normalità e inutile risulta ogni appello: perché quel nome mi appartiene e non risponde! Ho interrogato invano tutti gli angoli della terra! Qualsiasi superficie ha conosciuto la mia morbosa curiosità. Incessanti sono state le ricerche. La nullità riflessa!
Ho conosciuto la bramosia degli uomini comuni, ho parlato con essi, ci siamo cibati dello stesso cibo:
tutto come se fossi uno di loro! Un nome qualunque!
Eppure il mio nome scorre sulle labbra di ogni uomo, sfiora le orecchie di tutti e non conosce preferenze o predilezioni mentre al mio volto è negato ogni riconoscimento, nessun essere meriterebbe tanta indifferenza.
Quale crudeltà più grande!
Solo nel silenzio, lontano dalla luce e dai suoi riflessi posso assaporare la dolce sensazione della fama.
La sento viva dentro di me, si amplifica e prende forza: mi riscalda.
Posso stare immobile per ore, in estasi. Quel nome scorre nelle vene, impetuoso, dominatore assoluto e nulla è in grado di fermarlo. Solo la luce di un nuovo giorno può risvegliare l'altra coscienza, implacabile e cinica mi si avvicina, mi prende la mano. La crudele sensazione mi paralizza, l'arido freddo risale dallo specchio e mi raggela il sangue! Tutto avviene con la massima rapidità.
Tutto è così veloce...così da farmi andare in bestia!
E allora comincio ad urlare, urlare con tutta la forza che ho, a dimenarmi e violento cerco di raccogliere tutta l'attenzione che posso ma dura poco, perché subito dopo il mio nome riecheggia in ogni luogo, la sua importanza ne risulta amplificata e mi si ritorce contro. Il mio volto viene allora avvolto da una fitta nebbia che niente è in grado di dissolvere.
La cieca indifferenza si abbatte con tutta la sua forza. Mi si mette da parte, non fa piacere la mia presenza, sono solo un nome da usare a piacimento...
Serve a riempirsi la bocca, a sentirsi presenti.
Certo, la sicurezza della loro immagine li fa forti, sicuri, a me non è concesso sfiorare...i dolci lineamenti. Ostentano coraggio! Uomini comuni...Ma per quanto?
Ognuno, prima o poi, è destinato a incontrare il mio volto.
Ed è proprio allora che, per un attimo, solo per un attimo, posso intravedere i miei occhi, risplendere nei loro!




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