la pergamena

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(Fiction)

Sacha Rosel - GOCCE DI VETRO

Il sibilo dei tuo passo sembra attraversare il mio, lento, sicuro.
Dove sei?", la mia voce chiede nel pallore dell'alba.
"Qui. Dove tu vuoi che sia".
Mi volto verso lo specchio: una scia di riflessi tremuli appare rapida dietro i contorni della mia immagine. Non riesco a vederti, ma posso indovinarti nel guizzo che si allontana dalla superficie dei vetro per affondare chissá dove, al centro dell'illusione. Il riflesso non è forse un'illusione?
Mi avvicino trasparente di ebbrezza, perchÈ l'irrealtá che mi stai offrendo è una sonda che galleggia nei sogni. Le mie labbra ora sfiorano il vetro, e nulla puó la protezione d'argento contro di esse: si apriranno un varco nell'impassibilitá dello specchio, seguendo il mormorio dei ricordi, il richiamo dei tuoi baci con me, nell'altra vita. Ancora un attimo, e il mio respiro risuonerá nei tuoi...
Buio, meravigliosamente vuoto, la frammentarietá del deserto nella coagulazione dei nero.
"Lo specchio è il cuore dell'anima, lo sapevi?", sussurri invisibile ripetendo i miei pensieri. Ecco, ogni angolo di memoria galleggia davanti a noi lavandoci nell'incorporeo. Non ho piú bisogno. divederti, ora che i miei occhi mutano in granelli dei tempo e i nostri corpi flettono nell'assenza di luce che esplode ogni difesa.
"Io spirito è un mosaico", ti dico lasciando rotolare i miei suoni nel nulla, e non c'è confine tra noi, solo la quarta dimensione: il tempo. Allora il buio si ammanta delle nostre sostanze, io in te, tu in me, rivoli di pienezza che disinnescano la materia. Un abbraccio incorporeo che cancella le leggi di gravitá e le oscillazioni nella marea.
Il suono è il respiro che ci ha generato", diciamo mentre la voce lentamente scompare, e un segno comincia a percorrere le ansie di quella lama di specchio e brame ormai.lontana, e fisica, finché il suo corpo non incontra un ultimo urlo aprendosi in scaglie di luce, schizzi di identitá inghiottite dal vuoto.
Mi hai chiesto di raggiungerti, e io l'ho fatto. li buio ha chiesto di raggiungerlo, e noi l'abbiamo fatto, abbandonando il mondo delle apparenze. Lo specchio è l'anticamera della vita rivelata in frammenti nei sogni, come gocce di vetro risucchiate dal tempo.




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